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Il gioco è vietato ai minori di anni 18. Giocare troppo può causare dipendenza patologica.Probabilità di vincita

    Come Scommettere Online

    Guida alle Scommesse Sportive: Cosa Sono e Come Funzionano

    Le scommesse sportive sono un business che soltanto in Italia movimenta oltre 11 miliardi di euro (dati del Report Calcio 2018 di FIGC, AREL e PwC). Ovviamente nel nostro Paese è il calcio a farla da padrone, con oltre il 70% del volume totale, ma questo non significa che il pallone sia l’unico sport su cui scommettere.

    Tutt’altro: oggi le scommesse sportive arrivano a qualsiasi tipo di disciplina. Dalla pallacanestro alla pallavolo, dal ciclismo al tennis tavolo, passando addirittura per le freccette o, negli ultimi anni, agli eSports, ovvero i videogiochi competitivi.

     

    Guida alle scommesse sportive

     

    Breve storia delle scommesse sportive

    Oggi sei abituato ad andare in un centro scommesse o ad aprire il tuo sito di scommesse sportive online preferito, a dare un’occhiata al palinsesto e a piazzare le tue puntate. Scommettere è diventato facile, veloce e diffuso come tante altre attività e hobby, in Italia come nel mondo.

    Questo perché le scommesse in realtà fanno parte della storia dell’umanità. Impossibile stabilire l’anno o l’epoca esatta in cui l’uomo ha cominciato a scommettere, ma quel che è certo è che già nell’Antica Roma si poteva scommettere sulle corse delle bighe o sulle sfide tra i gladiatori (spesso all’ultimo sangue).

    Ad ogni modo, le scommesse sportive moderne sono esplose all’inizio del diciottesimo secolo, nel Regno Unito, dove esplose la moda delle corse dei cavalli. Nei decenni a venire, il mercato del betting venne regolamentato un po’ ovunque, a partire da Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e naturalmente Europa.

     

    I principali tipi di scommesse sportive

    A prescindere dalla disciplina sulla quale si scommette, possiamo dividere le scommesse sportive in queste cinque categorie:

    •  Singole
    •  Doppie
    •  Triple
    •  Multiple
    •  Sistemi

    Le singole sono scommesse in cui per vincere bisogna azzeccare un solo pronostico; nelle doppie, i pronostici da indovinare diventano due, salendo a tre nelle triple. Le multiple, invece, prevedono un numero variabile di eventi fino ad un massimo di venti. Si differenziano dai sistemi perché nelle multiple non esiste possibilità di errore, mentre nei sistemi è possibile vincere anche non azzeccando tutti i pronostici.

     

    Le moneyline bets e le spread bets

    Tutte queste scommesse rientrano in due grandi famiglie: le moneyline bets e le spread bets. Nel primo caso, per vincere bisogna azzeccare un determinato risultato o esito. Nel secondo, invece, interviene un range di punteggio entro il quale (o fuori dal quale) deve rientrare il risultato, affinché la scommessa sia dichiarata vincente.

    Per esempio, durante una partita di basket è possibile scommettere sulla vittoria di una squadra con un handicap di 10,5 punti. Questo significa che per vincere questa scommessa, la squadra sulla quale hai puntato deve battere l’avversario di 11 punti: se si porta a casa la partita, ma vince solo di 10 punti o meno, tu hai perso.

     

    Come si calcolano le probabilità

    Se non sei uno scommettitore esperto, a volte potresti perderti tra numeri, cifre e probabilità che ti mandano in confusione. Cosa vuol dire una quota di 1.50, o di -200? In Italia si usa la formula decimale per le quote delle scommesse sportive, ma in Gran Bretagna spesso prediligono le frazioni, mentre in America hanno un altro sistema ancora.

    Aiutiamoci con una tabella che riassume i tre sistemi di calcolo delle probabilità più diffusi (anche se non sono gli unici):

    Decimale (Europa)

    Frazione (UK)

    Moneyline (USA)

    Probabilità implicita

    1.50

    ½

    -200

    1 su 1,5 = 67%

    2

    1/1

    +100

    1 su 2 = 50%

    2.50

    6/4

    +150

    1 su 2,5 = 40%

    3

    2/1

    +200

    1 su 3 = 33%

     

    Un esempio di probabilità di vincita

    Prendiamo ad esempio una partita di calcio tra la squadra A e la squadra B, e analizziamo le tre scommesse principali, cioè l’1/X/2. Supponiamo che la squadra A sia quotata 1.50, il pareggio 3.50 e la vittoria della squadra B 4.

    Per ottenere la probabilità in percentuale, bisogna mettere il valore a denominatore 100. Perciò, 100:1,5=66,7% (segno 1), 100:3,5=28,6% (segno X) e 100:4=25% (segno 2). Il totale fa più di 100, perché ovviamente l’agenzia o il sito di scommesse devono guadagnarci: quel valore di 20,3 in più, che si ottiene sommando le percentuali dei tre segni, è il margine che in gergo si chiama lavagna o allibramento.

    Per ottenere le probabilità al netto della lavagna, le percentuali vanno divise proprio per la lavagna stessa. Nel nostro esempio, nel caso del segno 1 avremo 66,7:120,3=0,554, cioè il 55,4%, mentre per la X avremo 28,6:120,3=0,237, cioè il 23,7%. Infine, per il segno 2 avremo 25:120,3=0,207, cioè il 20,7%. Sommando questi tre valori otterrai 55,4+23,7+20,7=99,8; avremmo ottenuto quota 100 spaccata se per comodità non avessimo escluso gli inevitabili decimali.

     

    Oltre le scommesse sportive: le novelty bet

    Una novelty bet non è altro che una scommessa che non viene proposta dal bookmaker o dal sito di scommesse sportive online, ma dallo scommettitore stesso. Può riguardare letteralmente qualsiasi cosa, non solo lo sport: una volta proposta, il bookmaker propone una quota e lo scommettitore può decidere di accettarla o di non scommettere affatto, se la quota non lo aggrada.

    Alcuni tipi molto famosi di novelty bet sono quelle fatte da genitori e parenti, che scommettono sul futuro sportivo dei propri figli. C’è chi, come ad esempio lo zio del campione Wayne Rooney, ha scommesso che il nipote avrebbe esordito con la maglia della Nazionale quando il ragazzo aveva solo 13 anni.

    La stessa età aveva anche Lewis Hamilton quando tale Richard Hopkins scommise che sarebbe diventato campione del mondo di Formula 1, cosa che effettivamente accadde 10 anni dopo.

    Ma c’è chi si è spinto addirittura oltre. Nel 2000, nonno Peter Edwards puntò 50 sterline sull’esordio del nipotino Harry Wilson sarebbe riuscito ad arrivare a giocare nella nazionale del Galles, il suo Paese d’origine. Il 5 ottobre 2013, Wilson giocò uno spezzone di una partita di qualificazione ai Mondiali 2014, permettendo al nonno di incassare 125.000 sterline. Nell’occasione, Wilson divenne anche il più giovane gallese a giocare con la Nazionale, superando il record di Gareth Bale.

     

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